PRIMO PIATTO:
Spaghetti S.Marco
SECONDO PIATTO:
Frittura di pesce
CONTORNO:
INALATA VERDE O MISTA
BUON APPETTITO!
PREZZO VERAMENTE SPECIALE PER TUTTI I LETTORI DEL BOG CHE PRESENTANO ALLA CASSA QUESTO ARTICOLO!!!
Il Ristorante Autorimessa è lieta di accogliervi nel proprio antro; Offriamo un'ampia scelta di piatti pronti a soddrisfare i palati piu' esigenti, uniamo la sofisticata cucina italiana all'ottima qualità dei prodotti veneti,per proporvi ogni giorno le nostre migliori portate. Ampissima è la cantina di vini prestigiosi atti a rendere il vostro pasto un vero e proprio biglietto per l'estasi. Saremo Lieti di fornirvi maggiori informazioni per richieste e prenotazioni 0415235470.
martedì 31 marzo 2009
lunedì 30 marzo 2009
BON TON al ristorante
Entra prima l'uomo, che tiene aperta la porta e fa passare la propria signora.
Il principio fondamentale è che l'uomo deve fare da 'parafulmine' alla donna entrando per primo in un qualsiasi luogo pubblico,
e controllando in tal modo anche che il luogo sia 'consono'.
Quando il cameriere arriva per l'ordinazione, siate chiari e non fate confusione.
Il tovagliolo si tiene aperto sulle gambe, schiena eretta, staccata dal sedia.
In caso di emissione di rumori corporali non bisogna assolutamente chiedere scusa, i presenti potrebbero non essersene accorti.
Il capotavola aspetta che i piatti di tutti i commensali siano serviti, e viceversa i commensali aspettano che il capotavola inizi per primo il suo pranzo.
È maleducazione mangiare il pane prima di essere serviti o fra un piatto e l'altro,
bere senza prima aver passato l'acqua/vino al commensale alla propria destra o sinistra che ha il bicchiere vuoto.
Non assaggiare dal piatto di altri e se lo fate assicuratevi che la persona che vi offre l'assaggio sia sinceramente disposta.
In caso di problemi, chiedere del direttore o del proprietario e non lamentarsi con il cameriere.
Non chiamare il cameriere e se proprio è necessario farlo con un piccolo gesto della mano.
Si utilizzano prima le posate più esterne e via via quelle più interne.
Terminata una portata non si lasciano ai lati del piatto a mo' di 'remi',
ma (parallele) nel piatto nella posizione delle '6.30' o delle '4.20' con il coltello a destra e la lama rivolta verso la forchetta.
domenica 29 marzo 2009
SARDE IN SAOR
Si tratta di una ricetta molto antica, risalente al ‘300, nata dalle origini marinare di Venezia. Fu un' invenzione dei pescatori che, costretti a stare molto tempo in mare, avevano l’esigenza di conservare più a lungo dei piatti di pesce. Fra gli ingredienti di questo piatto, oltre alle sardine, c’è anche la cipolla che nel passato rappresentava un efficace rimedio contro lo scorbuto. Può variare il liquido di conservazione e talvolta per ottenere un saor più leggero si usa vino bianco al posto dell'aceto. Le sarde in saor sono la golosità tipica della Festa del Redentore, che si svolge a Venezia, dalla fine del ‘500, la terza domenica di luglio di ogni anno.
Preparazione
Pulite e private delle sardelle della testa e della spina, lavatele, asciugatele e infarinatele. Friggetele in strutto bollente (o olio) e lasciatele sgocciolare su carta assorbente. Nel fondo della frittura fate appassire delle cipolle tagliate a rondelle sottili, poi aggiungete due bicchieri di aceto e della scorza del limone. Spegnete dopo un paio di minuti. Sul fondo di una terrina disponete uno strato di pesce fritto, sale, pepe, uno strato di cipolle, foglie di alloro e uvetta: alternate gli strati terminando con la cipolla. Meglio sarebbe degustare il saor almeno il giorno seguente alla sua preparazione.
sabato 28 marzo 2009
Spaghetti alle vongole
INFORMAZIONI
2 persone
420 Kcal a porzione
difficoltà facile
pronta in 30 minuti
ricetta light
INGREDIENTI
500 g di vongole
una decina di rametti di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai d'olio extravergine di oliva
pepe
160 g di spaghetti
sale grosso
PREPARAZIONE
Lavare accuratamente le vongole sotto acqua corrente e metterle in una capace casseruola. Porle sul fuoco a fiamma vivace ed attendere che si aprano. Generalmente occorrono 5-7 minuti. Mescolare di tanto in tanto.
Quando sono pronte sgusciarle lasciandone qualcuna intera per decorare e filtrare il liquido di cottura.
continua
venerdì 27 marzo 2009
POENTA E OSEI
Ingredienti:
-farina gialla gr. 500
-lardo gr. 100
-burro gr. 100
-16 uccellini
-foglie di salvia
-sale
Preparazione:
Porre a scaldare un litro e tre quarti circa di acqua salata; appena alzerà il bollore versarvi a pioggia, mescolando, la farina gialla e continuando a rimestarla cuocerla per 40 minuti. Spennare gli uccellini e fiammeggiarli per togliere la peluria; non pulirli internamente ma levare solo gli occhi e le zampine. Poi lavarli, asciugarli e infilarli in spiedini, intervallandoli con pezzetti di lardo e foglie di salvia. Porre a fuoco una padella con il burro : appena sarà spumeggiante mettervi gli uccellini, salarli e lasciarli dorare. Capovolgere la polenta oramai cotta su un piatto, allargandola un poco, e collocarvi sopra gli uccelletti con il sugo.
giovedì 26 marzo 2009
PACCHERI CON POLPA DI GRANCHIO
NGREDIENTI:
400 g. di paccheri, polpa di granchio 400 g., 500 g. di broccoletti calabresi, due pomodori ramati, 50 g. di vino bianco, prezzemolo, aglio. olio di oliva, pepe, sale.
RICETTA:
In abbondante acqua salata cuocere al dente i paccheri. Mettere aglio e olio in un recipiente adatto al forno a microonde. Ricoprire con la pellicola e cuocere nel microonde per un minuto. Nel frattempo mondare i broccoletti eliminando le foglie e i gambi. Ridurre la verdura in piccoli pezzi e cuocerla per alcuni minuti in acqua salata portata a ebollizione. Scolare i broccoli e immergerli in acqua ghiacciata per interromperne la cottura. In una padella riscaldare un poco d'olio aromatizzato all'aglio e farvi rosolare la polpa di granchio.CONTINUA QUA
VENITE AD ASSAGGIARE QUESTO PIATTO!!!
mercoledì 25 marzo 2009
RINFRESCO
Il Ristorante Autorimessa organizza rinfreschi in occasioni di feste di laurea, riunioni di lavoro, e festeggiamenti vari. Da non considerare una scelta di ripiego rispetto al pranzo, ma una scelta di stile che va perciò curata sin nei minimi particolari.
La proposta del menu rinfresco è chiaramente indirizzata alle esigenze di una giornata che scorre veloce. Niente di meglio quindi se si intende mangiare con semplicitá e allo stesso tempo saziarsi con piacere con pizze al trancio. Ma anche con panini assortiti, le tartine, i tramezzini accompagnati da un antipasto di pesce accontenteranno tutti i palati...
Ovviamente prenotato potrete proporre Menu più ricchi, fantasiosi per ogni occasione.
Alcune nostre proposte giusto per stuzzicarvi un po':
COCKTAIL ANALCOLICI
antipasti e fingerfood
Cannoncini di wurstel
Cannoncini salati
Salatini
Focaccine al parmigiano,pinoli e noci.
Focaccine
Mezze noci salate
Muffin radicchio e prosciutto crudo
Piccoli vol-au-vent
Sgonfiotti di Stracchino
Mini tortillas finger food vegetariane
Frittelle tacchino e mais
Le girelle al salmone
Mini tortillas di mazzancolle
Stella ai gamberetti
Caramelle Allo Speack
Cestini di parmigiano ripieni di insalata di polpo
Champignon trifolati della locanda
Cocktail Di Gamberetti E Pompelmo
Crostini carciofi e kiwi
Fette di limoni alla mousse di tonno
Palline croccanti al formaggio
PIZZETTE da aperitivo
Sfogliatine di nasello con sorpresa
Con la bella stagione si potranno organizzare rinfreschi anche sui tavoli all'esterno del locale e accompagnarli da cocktails freschi con frutta di stagione, alcolici e analcolici.
Contattateci e non resterete delusi.
Per Prenotazioni: 041 5235470
martedì 24 marzo 2009
RISI&BISI
Una classica ricetta veneziana per utilizzare uno tra i più squisiti ortaggi di stagione; non si tratta di un vero e proprio risotto come nella tradizione lombarda, ma piuttosto di una "minestra asciutta".
Per sei persone:
Quattrocentocinquanta grammi di riso, preferibilmente della varietà Vialone Nano
Un chilo di piselli freschissimi
Uno scalogno
Vino bianco
Brodo leggero di carne, o brodo vegetale
Olio di oliva
Una noce di burro
Parmigiano
Sale
Sgranate i piselli, tenendo da parte alcuni baccelli che farete bollire per un mezz'ora con il brodo.
In una casseruola fate appassire con qualche cucchiaiata di olio lo scalogno sottilmente affettato, aggiungete i piselli e fate insaporire qualche minuto. Aggiungete un bicchiere di buon vino bianco secco e fate stufare i piselli per una decina di minuti circa.
Mettete in casseruola il riso e circa sette decilitri di brodo bollente, mescolate bene e fate cuocere rimestando di tanto in tanto; quando il riso sarà bene al dente aggiungete il burro e alcuni cucchiai di parmigiano grattugiato, fate amalgamare e servite ben caldo.
Lasciate il Risi e bisi piuttosto "liquidi", con la consistenza di una minestra asciutta.
FATEVI CONSIGLIARE DAL PERSONALE SPECIALIZZATO DEL "RISTORANTE AUTORIMESSA" PER QUANTO RIGUARDA GLI ACCOSTAMENTI DI VINO....e BON APPETIT!
lunedì 23 marzo 2009
COS'E LO SPRITZ????
Lo spritz in generale
lo spritz è un aperitivo amatissimo nel nordest, terra in cui affonda le sue radici da più di cento anni, avendo trovato le sue roccaforti in città come Venezia, Padova, Trieste e Treviso.
Si tratta di un composto corroborante a base di alcool, dalla funzione sociale aggregativa. Spritz e' il nome "scientifico", ma viene comunemente denominato Spriss o Spriz o, spesso, Sprisseto: il che dimostra l'amore della popolazione verso il Nostro, giunta a coniarne anche il vezzegiativo.La sua ricetta è avvolta da un'aura di mistero...o forse non è mai esistita!! Di certo è composto da vino bianco e acqua (o selz), ma per il resto ci si affida alla creatività del barista che lo prepara...o alla propria! Nella maggior parte dei casi le aggiunte alla "base" descritta sono quelle di quantità (...più o meno ingenti...) di Aperol, Cynar o Gin.
CONTINUA QUI
VENITE AL RISTORANTE AUTORIMESSA AD ASSAGIARE UNO DEI MIGLIORI SPRITZ A VENEZIA!!!!!!
domenica 22 marzo 2009
LA PIZZA
La pizza nasce nel XVIII secolo a Napoli. Le prime pizzerie, come quelle di Zi' Ciccio e di 'Ntuono Testa, toglievano le pizze dal forno e le consegnavano a giovani venditori, che giravano la città attirando la clientela con frasi che esaltavano la bontà del prodotto. La pizza ebbe un tale successo che Ferdinando I, re delle due Sicilie, nel 1762 si recò personalmente alla Salita S. Teresa per gustare le pizze di 'Ntuono Testa.
Il percorso inizia sin dai tempi più remoti, quando si hanno le prime notizie sull'utilizzo della focaccia, vera e propria antesignana della pizza. La prima testimonianza risale a più di 4000 anni fa. Nel lago di Garda è stata ritrovata una focaccina con il segno di un morso ben visibile. Un semplice impasto di frumento che testimonia la presenza di quel cibo fin dall'età del bronzo. Notizie più precise sull'uso della focaccia le abbiamo con gli etruschi, che importarono la pietanza dall'oriente. Le mangiavano in abbondanza preparandole ad uso di piatti e ricoprendole con altre pietanze, come si fa con le tortillas messicane. Anche i Greci facevano largo uso di focacce. La maza era una grossa focaccia composta da un impasto di farina d'orzo con acqua e vino, la plakous invece era con il formaggio e i greci ne erano ghiottissimi.
Il termine focaccia deriva dal latino focus, e questo a testimonianza del fatto che anche nella Roma Antica quella pietanza era largamente usata. Catone il Censore nel II secolo avanti Cristo, ci parla di focacce tonde condite con olio d'oliva, erbe e miele. Nel De Coquinaria di Apicio, il più famoso ricettario della Roma imperiale, si ha notizia di una focaccia con formaggio e aglio, con verdure e coriandolo.
Nel 1522 arriva in Italia il pomodoro, elemento fondamentale per la nascita della pizza napoletana; e furono proprio i napoletani a scoprirne le virtù culinarie. Infatti il pomodoro, diffusosi in Spagna dopo la scoperta dell'America e ritenuto da molti tossico, veniva usato solo come pianta ornamentale.
Elementi fondamentali: pasta lievitata e pummarola. Furono in molti ad apprezzarne le doti, senza distinzioni di classe sociale. Abbiamo visto come i Borboni non fossero indifferenti ai sapori di quella pietanza nata dalla cucina popolare. Domenico Testa, figlio di 'Ntuono Testa, veniva chiamato più volte alla reggia di Capodimonte per preparare la pizza a Ferdinando II, che in segno di riconoscenza lo fregiò del titolo di monzù, prerogativa dei cuochi reali. Un secolo più tardi, sempre alla reggia di Capodimonte, altri monarchi, quelli del giovane Regno d'Italia, ebbero modo di assaggiare il meglio delle pizze napoletane. Umberto I di Savoia e la regina Margherita, nel giugno del 1889 erano alloggiati in visita ufficiale alla reggia, e decisero di convocare Nas'e cane, soprannome di Raffaele Esposito che assieme alla moglie Rosina Brandi gestiva la pizzeria di Pietro... e basta così. Nas'e cane preparò tre tipi di pizza: la pizza alla mustincola (strutto formaggio e basilico); pizza alla marinara (pomodoro, aglio e origano); la pizza alla mozzarella (pomodoro e mozzarella). La tradizione vuole che a quest'ultima Rosina Brandi aggiunse del basilico per riprodurre i colori del tricolore. La regina Margherita gradì molto la pizza alla mozzarella, e allora i coniugi Esposito decisero di intitolargliela.
SU PRENOTAZIONE IL RISTORANTE AUTORIMESSA ORGANIZZA "SERATE IN COMPAGNIA" CON PIZZA GIGANTE + BIRRA!! Stampate questa pagina e godrete di uno "sconto gruppi" minimo 4 persone!!
sabato 21 marzo 2009
La cucina Last minute
Barchette di ricotta e Chiaretto: La cucina ''last minute'' molto gettonata d'estate, non disdegna d'esser affiancata da un vino intrigante, come il Chiaretto Piona, pone bene in risalto caratteristiche. Eccolo protagonista di un piatto freddo, adatto ad esser servito come antipasto o piatto unico in queste calde serate afose! In una coppa di vetro lavorate con una spatola la ricotta fresca, poco olio evo, sale, pepe bianco, paprica dolce, noce moscata e qualche cucchiaio di senape. Dovrete realizzare un composto spumoso. Lasciatela riposare in frigo per circa 3 ore. A parte bollite alcune patate [se medie, una per persona] e fatele raffreddare. Quindi, sbucciatele molto bene, tagliatele a metà e con un cucchiaino scavatele, eliminando parte della polpa! Otterrete così delle barchette; farcitele con la mousse, spruzzatele di prezzemolo, paprica e adagiatele su un vassoio su cui avrete messo larghe foglie di lattuga. Servite dopo mezz'ora accompagnando con il Chiaretto Piona.
Carne cruda all'albese
Ecco un piatto saporito, di quelli che seducono il cuore. La preparazione non è affatto difficile ed è alla portata anche delle mani meno esperte. Per la carne cruda all’albese servirà della polpa di vitello (coscia), abbondante aglio, succo di limone filtrato, olio evo, tartufo di Alba e pepe appena macinato. Si inizia parando e pulendo la polpa di vitello da nervature e parature. Si adagia la carne su un tagliare e con l’ausilio la si taglia in dadolata molto piccola. Quindi si procede tritandola finemente, con pazienza. Se realizzate che sia impossibile o ardimentoso chiedete al macellaio. Una volta tritata, la carne deve essere adagiata in una coppa di vetro e condita con gli spicchi di aglio schiacciati, l'olio evo, poco sale e il pepe. Iniziate ad amalgamare e mescolare bene. Aggiungete anche il succo di limone e dopo avere mescolato l’ultima volta fate riposare in frigorifero. Quindi tirate fuori dal frigo e adagiate la carne trita su piatto pronto decorando con lamelle di tartufo bianco. Con questa bontà noi di Ubb abbiamo abbinato un Dolcetto evocando un meraviglioso momento di piacere.
Buon appetito!
Buon appetito!
venerdì 20 marzo 2009
ODE AL VINO
CHARLES BAUDELAIRE (Parigi, 1821 - 1867)
L'ANIMA DEL VINO,
da "I fiori del male"
Nelle bottiglie l'anima del vino
una sera cantava: "Dentro a questa
mia prigione di vetro e sotto i rossi
suggelli, verso te sospingo, o caro
diseredato, o Uomo, un canto pieno
di luce e di fraternità. So bene
quanta pena, sudore, e quanto sole
cocente, sopra la collina in fiamme,
son necessari per donarmi vita
ed infondermi l'anima. Ma ingrato
non sarò, né malefico, ché provo
immensa gioia quando nella gola
cado d'un uomo usato dal lavoro:
il suo petto per me è una dolce tomba
e mi ci trovo meglio che nel freddo
delle cantine. Odi risuonare
i ritornelli delle tue domeniche
e la speranza che bisbiglia dentro
al mio seno che palpita? Coi gomiti
sopra il tavolo mentre ti rimbocchi
le maniche, mi vanterai e contento
sarai: della tua donna affascinata
accenderò lo sguardo; robustezza
ridarò a tuo figlio e i suoi colori,
e sarò per codesto esile atleta
della vita, l'unguento che rafforza
i muscoli dei lottatori. In te
cadrò, ambrosia vegetale, grano
prezioso, sparso dal Seminatore
eterno, perché poi dal nostro amore
nasca la poesia che a Dio rivolta
spunterà in boccio come un raro fiore."
giovedì 19 marzo 2009
E' TEMPO DI PRIMAVERA!!
Se lavorate nei dintorni di Venezia e avete una pausa breve per il pranzo, fate una veloce sosta al Ristorante Autorimessa sito al terminal bus in Piazzale Roma, aperto tutti i giorni fino a mezzanotte. Tavoli dentro il locale e fuori sotto le tende rosse.
Con il cambio di stagione, i proprietari, apportano dei cambiamenti anche al loro menu e in questo periodo hanno ideato un'ottima proposta per voi.
Scegli i colori dei fiori. Il giallo, il rosso e l’arancione sono i colori dell’energia e il verde del rinnovamento, aiutano a mantenere il buonumore e rendono più lucida la mente.
Perciò:
1° piatto: Riso allo zafferano o Spaghetti al pomodoro
2° piatto: Insalata verde mista, con carote, pomodori e mozzarella
Frutta: melone o ananas
Ritornerete al lavoro vitali e leggeri!
Non perdetevi quest'opportunità!
VI ASPETTIAMO.
...e per i clienti più fedeli...
ABBONAMENTO 20 CAFFE' = 20 Euro e in regalo 250gr gourmet caffé
LO SAPEVATE CHE......E' esistita una Pena di morte a base di caffè!
Se tutte le condanne fossero così…!
Si racconta che Re Gustavo III di Svezia condannò a morte due ladri. La sentenza doveva essere impartita mediante “somministrazione di caffè”. Non essendo morti, la sentenza venne ripetuta per ben quattro volte sui due ladri. Volete saperlo? I due “fortunati” ladri vissero fino a 83 anni!
....quindi prendetevi una pausa e andate al Bar Ristorante Autorimessa!!!!
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